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Il nylon e il fluorocarbon sono i due materiali più utilizzati per la realizzazione di travi e braccioli. Nonostante sembrino molto simili all’ occhio umano, presetano caratteristiche differenti che possono aiutarci a scegliere l’uno piuttosto che l’altro a seconda delle esigenze che abbiamo.
Per l’imbobinamento dei mulinelli la scelta quasi indiscutibilmente ricade sull’utilizo del nylon, prettamente in virtù del suo costo molto più basso e delle differenze che per questo impiego risulterebbero essere ingiustificate dalla differenza di prezzo cosi grande tra i due.
Per quanto riguarda la realizzazione dei travi la questione si fa più articolata; il nylon risulta essere un materiale molto più elastico, per questo motivo adatto ad aiutarci nell’ assecondare i tentativi di fuga e le testate di diverse prede, specialmente nelle fasi finali di recupero e indiscutibilmente se utilizziamo uno schock leader realizzato in multifibre, quindi completamente privo di elasticità.
Allo stesso tempo il nylon garantisce una migliore tenuta al nodo rispetto al fluorocarbon, e generalmente un più alto carico di rottura a parità di diametro.
Negli ultimi anni molti pescatori si sono cimentati nella realizzazione dei cosiddetti “travi incollati”, con il fine di conferire maggior trasparenza e leggerezza alla montatura. In questo ultimo caso la differenza tra nylon e fluorocarbon assume un valore più incisivo: il fluorocarbon risulta essere meno adatto alla realizzazione di tali travi a causa della superficie più liscia, mentre il nylon, specialmente se non trattato con agenti siliconici si presta sicuramente di più all’utilizzo di colle cianoacriliche dedicate.
Eccezione può essere fatta per i travi ultralight, i quali non sono soggetti a trazioni elevate per il fatto che vengono utilizzate zavorre più leggere, e quindi possono essere tranquillamente realizzati in fluorocarbon, avendo magari l’accortezza di impiegare perline con foro calibrato adatto al diametro del trave.
L’ambito che sicuramente vede protagonista il fluorocarbon è quello della realizzazione dei braccioli, qui le opinioni dei pescatori sono quasi tutte sulla stessa linea. Il fluorocarbon ha un potere di diffrazione della luce molto simile a quello dell’ acqua, ciò gli conferisce un’ invisibilità molto più elevata del nylon, inoltre risulta essere molto più resistente all’abrasione e dunque adatto a lavorare più tranquillamente a contatto con il fondale.
Le uniche eccezioni che potrebbero vedere il nylon come scelta per la realizzazione dei terminali sono le pescate in notturna, nelle quali molti sostengono non esserci differenze incisive dal punto di vista della visibilità e i casi in cui si necessita un bracciolo meno rigido e piu naturale in acqua, ma questo discorso può essere preso in considerazione nel momento in cui vengono utilizzati terminali più spessi, sui piccoli diametri la differenza risulta essere esigua.
In conclusione, sta al pescatore e alla sua esperienza il compito di saper alternare questi fondamentali compagni di pesca, cercando di bilanciare al meglio pro e contro di ognuno.✅Iscriviti al Canale per non perderti i prossimi Video: http://bit.ly/CanaleYouTubeFishingEvolution e Spunta la
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Andrea Costantini Founder of Fishing Evolution.com